Ormai sta entrano nel gergo comune: "Hai fatto il backup?" o "Devo fare il backup".
Generalmente questa espressione viene utilizzata con il significato corretto, ma applicata in modo assolutamente inadeguato.
Il backup, per definizione, è il salvataggio di informazioni (digitali) su un supporto differente dall'originale.
Fino a qui sembrerebbe scontato, ma molte persone pensano ancora che sia sufficiente tenere una doppia copia dei propri files copiandoli in una cartella secondaria del proprio hard disk!
Nulla di più sbagliato: riduzione drastica dello spazio disponibile e totale inutilità! (In caso di guasto del supporto perderemmo tutto).
Facciamo quindi un po' di chiarezza.
La regola del 3-2-1 backup
Questa semplice regola è diventata celebre grazie ad un noto fotografo, Peter Krogh, che ha affermato:
Generalmente questa espressione viene utilizzata con il significato corretto, ma applicata in modo assolutamente inadeguato.
Il backup, per definizione, è il salvataggio di informazioni (digitali) su un supporto differente dall'originale.
Fino a qui sembrerebbe scontato, ma molte persone pensano ancora che sia sufficiente tenere una doppia copia dei propri files copiandoli in una cartella secondaria del proprio hard disk!
Nulla di più sbagliato: riduzione drastica dello spazio disponibile e totale inutilità! (In caso di guasto del supporto perderemmo tutto).
Facciamo quindi un po' di chiarezza.
La regola del 3-2-1 backup
Questa semplice regola è diventata celebre grazie ad un noto fotografo, Peter Krogh, che ha affermato:
Esistono due tipologie di persone: quelle che hanno già avuto un problema relativo ad un guasto nel sistema di salvataggio e quelle che ne avranno uno in futuro.
(Peter Krog)
Vediamo cosa dice questa regola più nel dettaglio.
- Bisogna possedere almeno 3 copie dei nostri dati
- Bisogna conservare queste copie su almeno 2 supporti differenti
- Bisogna conservare almeno 1 copia del backup fuori sede (offsite)
3 copie dei dati
La prima copia, ovviamente, è quella originale, quella dei dati di partenza. Generalmente è il supporto primario dove lavoriamo ad esempio l'hard disk del nostro computer. A questa se ne devono aggiungere altre due di backup per un totale di tre copie.
Se facciamo due calcoli statistici potremmo ipotizzare una probabilità pari ad 1 su 100 che il nostro dispositivo si guasti compromettendone i dati. Ovviamente tale probabilità può essere attribuita anche al secondo supporto portando le probabilità di guasto simultaneo a 1/100 * 1/100 = 1/10.000 (Una su diecimila)
Se facciamo lo stesso calcolo considerando anche il terzo supporto i numeri diventeranno:
1/100 * 1/100 *1/100 = 1/1.000.000 (Una su un milione!)
2 supporti differenti per conservare le copie
Il motivo per cui non è assolutamente consigliato salvare una delle nostre copie sullo stesso dispositivo dei dati penso che sia ormai chiaro a tutti. Se non lo fosse, pensiamo a cosa accadrebbe se il disco fisso su cui risiedono i dati originali e la copia stessa si rompesse! Per questo motivo si consiglia di salvare una copia su una chiavetta USB ad esempio ed un'altra su un altro disco o su un DVD ecc.
1 Una copia deve essere conservata offsite (fuori sede)
Supponiamo di avere le nostre tre copie di dati, una sul nostro computer, una su una chiavetta USB e la terza su un disco esterno e di lasciare tutto così com'è in casa od in ufficio. Se malauguratamente dovessimo subire un furto o peggio ancora un incendio ad esempio, tutte le copie dei nostri documenti andrebbero perse.
Ecco perché sarebbe il caso di portare all'esterno, magari in un altro edificio o città una delle nostre copie.
Anche se questa soluzione sembra un po' scomoda, ricordiamo che oggi sono moltissimi i servizi di web storage basati sul cloud che ci permettono di copiare i dati "lontano" dal nostro pc, mettendoli così al sicuro.
La prima copia, ovviamente, è quella originale, quella dei dati di partenza. Generalmente è il supporto primario dove lavoriamo ad esempio l'hard disk del nostro computer. A questa se ne devono aggiungere altre due di backup per un totale di tre copie.
Se facciamo due calcoli statistici potremmo ipotizzare una probabilità pari ad 1 su 100 che il nostro dispositivo si guasti compromettendone i dati. Ovviamente tale probabilità può essere attribuita anche al secondo supporto portando le probabilità di guasto simultaneo a 1/100 * 1/100 = 1/10.000 (Una su diecimila)
Se facciamo lo stesso calcolo considerando anche il terzo supporto i numeri diventeranno:
1/100 * 1/100 *1/100 = 1/1.000.000 (Una su un milione!)
2 supporti differenti per conservare le copie
Il motivo per cui non è assolutamente consigliato salvare una delle nostre copie sullo stesso dispositivo dei dati penso che sia ormai chiaro a tutti. Se non lo fosse, pensiamo a cosa accadrebbe se il disco fisso su cui risiedono i dati originali e la copia stessa si rompesse! Per questo motivo si consiglia di salvare una copia su una chiavetta USB ad esempio ed un'altra su un altro disco o su un DVD ecc.
1 Una copia deve essere conservata offsite (fuori sede)
Supponiamo di avere le nostre tre copie di dati, una sul nostro computer, una su una chiavetta USB e la terza su un disco esterno e di lasciare tutto così com'è in casa od in ufficio. Se malauguratamente dovessimo subire un furto o peggio ancora un incendio ad esempio, tutte le copie dei nostri documenti andrebbero perse.
Ecco perché sarebbe il caso di portare all'esterno, magari in un altro edificio o città una delle nostre copie.
Anche se questa soluzione sembra un po' scomoda, ricordiamo che oggi sono moltissimi i servizi di web storage basati sul cloud che ci permettono di copiare i dati "lontano" dal nostro pc, mettendoli così al sicuro.
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