Un ottimo vino quando finisce lascia un buon sapore, una grande amicizia non ha bisogno di finire per lasciare un buon ricordo.
Sandro Bizioli
Un ottimo vino quando finisce lascia un buon sapore, una grande amicizia non ha bisogno di finire per lasciare un buon ricordo. Sandro Bizioli
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Sono sempre più convinto che il mondo possa essere migliorato e che ognuno di noi possa farlo semplicemente tirando fuori il proprio lato positivo, così, semplicemente per il fatto che è talmente semplice che sarebbe un reato non farlo. Già fare qualcosa senza voler in cambio nulla, banalmente perché è giusto farlo, per il solo piacere di fare la cosa giusta.
Seguire i propri ideali ed accorgersi di non essere più soli nel sostenerli. Vedere che man mano il mondo che stai ri-costruendo regge ai colpi della vita e quando questa si abbatte su di te costringendoti a terra, sentire che quel fuoco non si è spento e che una piccola fiamma ancora brucia in noi e non ci resta che darle un po' di fiato per rivederla emergere come una fenice più forte di prima. Già, finché ci sarà fiato, perché ogni volta sembra sempre che sia l'ultimo ed è sempre più difficile e doloroso donarlo a quella fiamma… Ogni volta senti che potresti non farcela, che il miracolo potrebbe non avvenire, ma man mano il tempo passa e più ti rendi conto che se quella fiammella si spegnesse, forse, ora qualcun altro la potrebbe custodire al posto tuo e tu potresti lasciarti andare e smettere finalmente di lottare. Quella fiammella, così piccola, ma così potente, quel tizzone che ora brilla in molti occhi attorno a me e più guardi e più fiamme intravedi nel buio. Tutte assieme sono divenute un lieve bagliore, tremolante sì, ma ben chiaro. È bello vedere che dopo tanti respiri donati, che dopo tanti respiri strappati dal petto, ora puoi persino ascoltarli, in una meravigliosa melodia, un unisono di voci che sussurrano quella melodia, la stessa che per una vita hai avuto in testa e che ora prende forma, ma le cui note non devi più scriverle col sangue delle utopie, né con le lacrime della speranza od il dolore degli ideali, ma ora sono scritte da quelle voci attorno a te… Ora parlano per te, con te, sono quelle fiamme che hai pazientemente seminato a dirigere la più grande orchestra, la stessa orchestra che cambierà il mondo. Ecco perché sono sempre più convinto che il mondo possa essere migliorato e che ognuno di noi possa farlo semplicemente tirando fuori il proprio lato positivo, semplicemente perché è l'unica cosa veramente giusta. Auguro ad ognuno il piacere di provare tutto questo. Devo dire che sentir parlare di peso nel mondo dell'informatica ogni volta mi sembra un po' fuori luogo. Quando parliamo di peso ci sentiamo legati al mondo fisico, a quello che ci circonda: il peso di un libro, di un foglio di carta, di un mattone ecc. Se ci trasferiamo nel mondo dell'informatica, decisamente meno reale, inizieremo a parlare di peso di un file o di un programma, ma già sappiamo che non esiste una bilancia per misurarli. Già perché in questo scenario, i pesi corrispondono alla somma dei bytes che compongono un file e non dei grammi. Facciamo un passo indietro e definiamo prima di tutto il significato di byte. Spazio di memoria necessario a memorizzare una qualsiasi lettera dell'alfabeto, numero o simbolo. In poche parole, quando premiamo un tasto sulla tastiera e vogliamo che la lettera generata rimanga salvata sul disco (o nella memoria del computer) quella lettera occuperà un byte. Se scrivo CASA avrò bisogno di 4 Bytes, se scrivo GIRAFFA di 7 e così via. Dobbiamo però ricordare che un byte non è altro che l'insieme di 8 bit. Il bit è l'elemento più piccolo in informatica e può assumere solo valore zero od uno. Il bit si comporta un pò come un interruttore: acceso o spento, vero o falso ecc. Per permettere la memorizzazione di più valori dobbiamo considerare dei gruppi di otto bit, delle sequenze, le cui combinazioni possono generare 256 varianti.
Ad ognuna di queste combinazioni è stato attribuito un significato, un simbolo ed il tutto è stato condiviso a livello planetario attraverso la tabella dei codici ASCII. In questo modo, tutti i computer del mondo, interpreteranno la sequenza 01000001 (numero 65) come la lettera A maiuscola. Fin qui tutto chiaro? Benissimo. Proseguiamo con il nostro discorso alla ricerca del "peso" di un byte. Pensiamo ad un litro di acqua, che come ben sappiamo pesa un chilogrammo; in questo caso non abbiamo nessun problema ad immaginarlo né a confrontare questo peso con quello di una vaschetta di prosciutto da cento grammi. Anche se la nostra attenzione si sposta su una bicicletta riusciamo agilmente ad immaginarne il peso (più dell'acqua e meno di un tavolo, ma simile ad una sedia ecc.). Questa unità di misura è cablata nella nostra mente e ne siamo realmente consapevoli. La stessa cosa, però, non avviene con i bytes. Sapere che un file occupa 9.000 bytes o che un programma occupa 10 mega bytes o che la memoria del nostro cellulare è di 32 giga bytes ci dà solo un'ordine di grandezza, ma non abbiamo sufficienti elementi di confronto per "comprenderla" appieno. Se vogliamo fare ordine in tutto questo discorso, dobbiamo assolutamente creare dei riferimenti nel mondo che conosciamo, dei punti di riferimento ben definiti. Partiamo proprio dal concetto di carattere: abbiamo detto che il byte è lo spazio occupato per memorizzare un carattere. Vi posso dire che una pagina in formato A4 (quella di un libro di testo scolastico ad esempio) contiene circa 2.000 caratteri. Se facciamo due calcoli, pensando ad un libro come "Harry Potter e la pietra filosofale" di 350 pagine circa arriveremmo a 700.000 caratteri e quindi 700.000 Bytes (700 KB). Proviamo ad analizzare ora un'opera decisamente più corposa: l'enciclopedia Treccani. Ben 10 volumi per un totale di 9.200 pagine! Qui possiamo arrivare anche a 3.000 caratteri per pagina (font abbastanza piccolino, ma ancora leggibile). Il "peso" dell'enciclopedia sarebbe a questo punto di 27.600.000 (milioni) Bytes pari a 27 MB (Mega Bytes).
Direi che i numeri si fanno interessanti ed i dati aumentano.
Ora teniamoci forte: se scattiamo una fotografia con il nostro smarthphone questa occuperà (avrà peso) tra gli 8.000.000 Bytes ed i 10.000.000 Bytes (tra 8 MB e 10 MB) circa un terzo dell'enciclopedia! Ora siete in grado di "comprendere" meglio i nostri pesi, semplicemente pensando a quante fotografie risiedono sul nostro cellulare. In media in un anno si scattano 3.650 fotografie (10 al giorno) e quindi circa 29.000.000.000 Bytes (29 GB). Solo così il nostro smarthphone contiene l'equivalente di 1.000 enciclopedie! Direi che il peso comincia a farsi sentire... Diamo come colpo di grazia uno sguardo alla memoria del nostro dispositivo: in media si va dai 64GB ai 128GB. Non basterebbe una vita a leggere tutte quelle pagine! Bene, ora capite perché sorrido quando mi dicono "ho finito i giga" o "non ho abbastanza giga!". Penso che gran parte del sapere di tutta l'umanità potrebbe essere racchiuso in ognuno dei nostri cellulari... sei sicuro di poter sostenere un così grande "peso"? |
Sandro BizioliBenvenuti nella nuova sezione relativa ai blog Archivi
Gennaio 2021
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